Lo Shiatsu nei pazienti oncologici, benefici e potenzialità
I numeri del cancro solo in Italia sono in continua crescita: nel 2023 sono stimate 395.000 nuove diagnosi (208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne) e l’incremento è di oltre 18mila casi. Ma aumentano anche i pazienti oncologici che si affidano allo Shiatsu. Spesso il paziente oncologico non valuta in nessun modo la possibilità di integrare alle terapie classiche lo Shiatsu perché ha paura che possa danneggiarlo o che non facciano nulla. In realtà sono stati effettuati molti “casi studio” da parte di diverse Associazioni Professionali, in coordinamento con ospedali e strutture sia pubbliche che private, che attestano che una pratica come lo Shiatsu sia di notevole supporto al benessere della persona così che sempre più operatori si trovano a praticare shiatsu su pazienti oncologici.
Intanto, cos’è lo Shiatsu?
È una pratica di origine orientale molto utilizzata in tutto il mondo per il riequilibrio psico-fisico della persona. Lo Shiatsu non costituisce una “terapia” o una “cura” ma è uno strumento utile alla persona per ricavarsi un momento di ascolto e di lavoro di miglioramento su di sé. Nel caso dei pazienti oncologici, questa disciplina consente di prendersi un momento di connessione e umanità – attraverso il tocco – per tornare ad una connessione con se stessi e ritrovare, così, quella calma utile a vivere meglio la malattia.
Perché lo Shiatsu per i pazienti oncologici?
Al momento in cui viene diagnosticato un tumore la persona subisce degli stravolgimenti non solo di tipo pratico e organizzativo ma soprattutto emotivi e interiori. Fermo restando che oggi le terapie mediche proposte hanno fatto passi da gigante, dover affrontare un percorso così impegnativo, che sembra incerto e difficoltoso, resta molto difficile. I valori a cui la persona era aggrappata cambiano e tutto si ribalta. Tuttavia si comincia ad apprezzare molto di più tutto quello che prima era la quotidianità e che forse passava inosservato ma che, da quel momento in poi, diventa molto prezioso.
La reazione spontanea è quella di chiudersi e di perdere le speranze, la mente comincia a orientarsi su pensieri negativi e catastrofici e ci si ritrova facilmente in un tunnel che sembra senza uscita.
Lo Shiatsu attiva una serie di “connessioni” tra la mente e il corpo in modo naturale che non vanno ad incidere sulla problematica e diventa così uno strumento concreto di connessione con se stessi soprattutto in un momento così difficile della vita.
Questa pratica non presenta controindicazioni. Può tuttavia capitare che la persona dopo il trattamento si senta come quando si va in palestra dopo tanto tempo ma poi i benefici arrivano successivamente. È importante, tuttavia, mantenere la costanza, quindi effettuare un ciclo nel tempo in quanto si tratta di una disciplina completamente naturale che richiede il suo corso. Questa pratica affianca le terapie convenzionali e non le sostituisce in alcun modo.
Lo Shiatsu aiuta ad affrontare con maggior vigore e lucidità tutto il percorso che un malato oncologico deve affrontare. Lo scopo dello Shiatsu è di ripristinare il movimento della propria energia vitale stimolando le risorse naturali della persona che lo riceve. Spesso accade che il paziente senta il corpo come un estraneo e si allontani da esso vedendolo “solo” come materia “malata”. Per questo diventa molto importante poter usufruire di stimoli esterni che possano valorizzare le risorse in un certo senso “nascoste”.
I benefici dei trattamenti.
Col tempo i blocchi e le tensioni cominciano a sciogliersi con un miglioramento anche dell’umore. Il contatto aiuta a rasserenarsi e a ritrovare stimoli per stare meglio. Si notano miglioramenti nella respirazione, nell’alleviare le rigidità, nella qualità del sonno e nei livelli di ansia così come nella riduzione delle cefalee, sintomi gastrointestinali e dolori muscolari vari.